Margherita: Cassazione accoglie ricorso contro Bnl
10/12/2024“Esprimiamo grande soddisfazione per l’accoglimento del nostro ricorso volto ad accertare le responsabilità della Bnl nell’ambito della vicenda per l’appropriazione indebita operata dal tesoriere Luigi Lusi con il concorso dei commercialisti Montecchia e Sebastio, già condannati in via definitiva in sede penale, Lusi anche per calunnia nei confronti di Francesco Rutelli. Il contenuto della sentenza rileva le responsabilità della banca per l’omessa attività di controllo che avrebbe potuto impedire – o quantomeno contenere- la sottrazione dell’ingente somma di denaro dalle casse del partito”. Lo afferma Roberto Montesi, presidente del collegio dei liquidatori de La Margherita in liquidazione.
“Dopo il rigetto in primo grado e in appello a favore dell’istituto di credito la Cassazione ha ritenuto fondato il ricorso presentato dalla Margherita. La Corte Suprema, accogliendo le nostre doglianze, ha affermato che la banca è tenuta ad attivarsi e dunque a dare perlomeno segnalazione al cliente delle operazioni che, per rilevante frequenza, esorbitante importo, anomale modalità di effettuazione -mediante frazionamento ed anche mediante prelievo in contanti e che vedevano come beneficiari lo stesso Lusi, i suoi familiari o terzi estranei al partito (sovente i medesimi)-, si rivelavano estranee all’attività ed agli interessi del partito stesso, riconoscendo altres^ la fondatezza della richiesta risarcitoria avanzata dalla Margherita”. E’ quanto riferisce il Prof. Avv. Salvatore Patti, che ha rappresentato e difeso La Margherita in liquidazione nel giudizio.
Lusi condannato per diffamazione di eccezionale gravità contro Rutelli
“La Giustizia arriva. Dopo quella Penale, oggi quella Civile. E mi appaga delle ingiuste sofferenze subite, anche a causa degli spregiudicati media che hanno assecondato un calunniatore, anziché persone di onestà cristallina. Destinerò anche ad alcune delle mie azioni di volontariato i proventi di questa decisione del Giudice”. Lo afferma Francesco Rutelli dopo la sentenza del Tribunale Civile di Roma (18ma Sezione) che ha condannato l’ex senatore Luigi Lusi per i danni arrecati con le sue calunnie all’ex presidente della Margherita, assistito in questo giudizio dall’avv. Maurizio Morganti e dall’avv. Simone Grassi, partner dello studio RPLT. Pronunciandosi in base alla condanna definitiva, per la calunnia contro Francesco Rutelli pronunciata nel 2018 dalla Corte di Cassazione Penale, il Giudice civile, dott.ssa Damiana Colla ha condannato l’ex Senatore Luigi Lusi a risarcire a Francesco Rutelli la somma di euro 70.000,00 oltre alle spese legali per il procedimento. La sentenza stabilisce che “l’odierna fattispecie di calunnia può essere equiparata, ai concreti fini del risarcimento del danno non patrimoniale, alla diffamazione di eccezionale gravità”. Nelle motivazioni si evidenzia in particolare “la vasta diffusione e protratta risonanza delle dichiarazioni calunniose su numerose testate nazionali e non solo, le quali hanno costantemente riportato dichiarazioni del convenuto, aggiornamenti processuali e reazioni del mondo politico, peraltro ancora accessibili nelle versioni online, con perdurante pregiudizio alla reputazione, anche sul web”.
“Riteniamo – dichiarano i legali Morganti e Grassi- che la decisione del Giudice sia corretta e abbia accolto tutte le nostre prospettazioni difensive, condannando l’ex Senatore Lusi ad un risarcimento esemplare per le gravi calunnie perpetrate”.
“Esprimo soddisfazione- dice Roberto Montesi, presidente del collegio dei liquidatori della Margherita in liquidazione- per la sentenza, un altro passo verso la conclusione positiva dei procedimenti giudiziari, che stiamo proseguendo nel rispetto del mandato ricevuto dall’assemblea del partito. Abbiamo avuto sempre fiducia nella magistratura. Anche se con tempi lunghi, alla fine la verità emerge in modo chiaro ed inequivocabile”.
Respinto il ricorso Lusi/Petricone
"La terza Sezione Penale della Corte di Appello di Roma, accogliendo i rilievi del legale de La Margherita, ha respinto la richiesta di Luigi Lusi e della moglie Giovanna Petricone di rientrare in possesso di una serie di beni che erano stati loro confiscati in quanto acquisiti con i fondi di cui il Lusi si era appropriato ai danni de La Margherita; condotte in relazione alle quali è stato condannato in via definitiva alla pena di sette anni di reclusione.
Pertanto si conferma come tutti i beni frutto di appropriazione di risorse del partito da parte di Lusi siano entrati definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato per effetto delle azioni di recupero che La Margherita ha da subito intrapreso e continua a portare avanti".
Avv. Nicola Madia - Legale La Margherita
20 Ottobre, ordinanza per la confisca confisca di beni a favore degli enti pubblici competenti
“Con ordinanza del 20 ottobre 2020 la Corte di Appello di Roma- Sezione 3 Penale, depositata in Cancelleria il 18 dicembre 2020, con riferimento all’opposizione avverso la confisca dei beni disposta dalla Suprema Corte di Cassazione, ha dichiarato inammissibile quella presentata da Luigi Lusi e rigettato quella di sua moglie Giovanna Petricone.
Tale ordinanza mette la parola fine alla vicenda dei beni sequestrati e dei quali la Cassazione ha disposto la confisca a favore degli enti pubblici competenti (Demanio e FUG), come si legge nella sentenza, per soddisfare la volontà espressa dall’Assemblea di liquidazione della Margherita, costituitasi parte civile nel processo, di donare tutti i beni allo Stato.
Gli organi della liquidazione del partito esprimono soddisfazione per la definitiva e favorevole chiusura di uno dei tanti capitoli della complessa vicenda giudiziaria causata dall’appropriazione indebita operata dall’ex tesoriere del partito".
Roberto Montesi - Presidente del collegio dei liquidatori
Lusi. Margherita, confisca e donazione allo Stato attua nostra decisione
"Il collegio dei liquidatori e il comitato dei garanti della Margherita in liquidazione esprimono soddisfazione per l'esecuzione dell'ordinanza della Corte di Appello di Roma per la confisca dei beni dell'ex tesoriere Luigi Lusi. La confisca, come confermato dalla sentenza definitiva della suprema Corte di Cassazione, trova il suo fondamento nella decisione da parte della Margherita di donare allo Stato tutti i beni provenienti dalle azioni nei confronti di Luigi Lusi”. I liquidatori ricordano inoltre che le azioni di risarcimento in sede civile non si esauriscono con la confisca dei beni, ma stanno continuando e continueranno nei confronti di Lusi e della moglie, sia in Italia che all'estero; anche da parte di Francesco Rutelli, calunniato dall’ex-tesoriere, come stabilito definitivamente dalla Cassazione. “Ci siamo costituiti parte civile nel processo e questa esecuzione di confisca rappresenta il parziale ristoro del danno patrimoniale subito dalla Margherita-DL. L'esecuzione a favore dello Stato rappresenta la piena attuazione del mandato ricevuto dall'assemblea del partito che, volontariamente ed unico in Italia, ha deliberato, al momento dello scioglimento, di donare i propri beni allo Stato, oltre ai 6,5 milioni di euro che già sono stati donati direttamente al Ministero dell’Economia”. Lo affermano in una nota il collegio dei liquidatori ed il comitato dei garanti della Margherita.
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